Embrariel, Khender e Nishan alla baia, Role del 07.06.2009 - Luogo: Baia

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Embariel
view post Posted on 11/7/2009, 14:30




KHENDER [sentiero => baia / ammantato / incappucciato] passi silenziosi si ripetono leggeri sul polveroso sentiero che porta dalla caotica cittadina alla baia. L'apprendista avanza sicuro e sotto il corvino manto, la grigia veste degli ancestrali è perfettamente celata, così come la fedele mancil che porta legata alla cintura sul fianco sinistro, oltre al pugnale che tiene, anch'esso alla cintura ma dietro la schiena. Il suo arsenale viene completato da due lame da lancio infilate in ciascun stivale. Sa bene che presto queste lame non gli serviranno in quanto verranno sostituite da una sola formidabile arma: la di lui mente. L'astro notturno alto nel cielo stellato illumina il cammino irradiando argentei raggi sulle lussureggianti lande.

EMBARIEL [sentiero] silente muove il passo aristocratico lungo il sentiero, la divina creatura di luce ammantata nel suo mantello nero e vellutato. Il cappuccio è levato sopra la di lei testa, volto a nasconder le di lei puntite. I suoi neri e pregiati abiti indossa in questa occasione e in vita è posto in obliquo il cinturone di cuoio nero. Quel giorno si era recata alla torre delle guide per dedicarsi allo studio di nuovi tomi storici ivi presenti. Or l'ora è tarda e il passo dirige verso la baia, ove conta di trovar il barcaiolo per far ritorno sull'isola delle mele, a lei tanto cara. Il passo immortale rallenta: una figura scura nota sul sentiero che si muove in direzione della baia. E' troppo lontano, anche per un elfo, per distinguerne i lineamenti, ma la pazienza fa da padrona e ben presto, se il destino vorrà, potrà veder chi si cela nella sconosciuta sagoma che nel buio solitaria avanza.

KHENDER [baia / zona sabbiosa / ammantato / incappucciato] senza meta vaga, stanco di quelle mura ove ora risiede, sente il richiamo della selva a lui tanto cara, si ché, appena può, verso elle volge il suo cammino. Ama gli spazi aperti, il cielo stellato come tetto, il crepitio del fuoco e lo scorrere delle acque, sono passati pochi giorni e ne sente già la mancanza. Tuttavia il monile che preme contro il di lui petto rende meno amara la sua permanenza nella fortezza. Quando giunge in prossimità del luogo in cui si era incontrato con la sua allieva, decide ove recarsi, abbandonando il sentiero per dirigersi verso quella pianta solitaria al delimitare dell'arenile.

EMBARIEL [sentiero => baia] silente è il passo di ella, che a debita distanza segue la figura sconosciuta e la nota abbandonar il sentiero per muover i passi attraverso l'arenile. L’ombrosa sagoma sembra vagare senza meta precisa. *Dove starà andando? Che strano atteggiamento... Credo che questa serata si movimenterà davvero!* pensa tra se e se l'immortale, che paziente continua a muoversi nell'ombra senza farsi notare dall'oscura figura. Più silente e leggero si fa il passo sul terreno, divien simile a quello felpato d’un agil felino, che nella tenebra notturna s’aggira senza farsi udire da nessuno. Un sorriso le si dipinge sulle labbra all'idea di seguir indisturbata la figura, che davanti a lei muove il passo.

KHENDER [baia /albero] giunto nei pressi dell'albero le gemelle corrono al cappuccio che fanno scendere sulla schiena liberando il biondo crine e le puntite. La lieve brezza che dal lago soffia verso la terra ferma gli scompagina la dorata chioma, ora facendo danzare ritmicamente le singole ciocche e ora arruffandole, tutte in un grande abbraccio. I polmoni si corroborano con codesta aria pura pervasa da profumi, ben diversa da quella fetida che aveva respirato nella bettola pocanzi. Mentre le ginocchia si flettono, la mandritta corre a cercare il suolo per rallentare la corsa di quel corpo che da una posizione eretta si troverà seduto sul terreno, la schiena arretra lentamente fino a trovare la corteccia dell'albero e solo allora i muscoli si rilassano ed il peso del corpo viene sorretto dalla pianta.

NISHAN (sentiero . baia) oggi ha voglia di vedere l'isola..... un po’ le manca, anche se è troppo tranquilla per i suoi gusti. Riccioli rossi le incorniciano il viso ancora un po’ infantile, ma che già mostra tratti eleganti da donna… da elfo… ma una seconda occhiata rivela la doppia natura che la ragazzina, che dimostra più o meno quindici anni, possiede. Cammina tranquilla e gli occhi azzurri scrutano quella strada. Sa già che si perderà, non ha un buon senso dell'orientamento..... però le piace l'idea di andarsene in giro da sola, dopo una vita passata ad essere seguita da una governante. Papà..... papà, un po’ le manca. Anzi, un bel po’. Da molto non lo vede e vorrebbe tanto esser con lui in questo momento, però deve trovare da sola la sua strada..... deve capire cosa è bene e cosa è male, e quale delle due vie seguire. Beh, se essere forti vuol dire essere cattivi allora cosa deve fare? Lei vuole essere forte, vuole che nessuno possa farle del male. Con se porta la sua lunga spada, anche se non sa ancora usarla come si deve, ma avrebbe comunque potuto usarla per incutere timore, semmai avesse incontrato qualche balordo o mal intenzionato… avrebbe comunque sortito il suo effetto.

EMBARIEL [baia/arenile] silente e impercettibile è il passo dell'immortale che affonda nella sabbia, impolverando il nero stivale. L'oscurità della notte… sua sorella... l’avvolge e la nasconde, rendendola invisibile all'occhio di chiunque sia in quel luogo. Per prudenza, mantien debita distanza dalla figura sconosciuta. Si ferma e si acquatta al terreno per non esser notata ne individuata dai presenti. Divien tutt’uno con l’arenile e allo sguardo par una semplice ombra sul terreno. Dalla distanza a cui si trova non riesce a veder nitidamente il color della chioma di colui che sta silenziosamente seguendo, ma riesce a notare le di lui puntite. *Dunque è un elfo... oppure un mezzelfo? Prima di palesarmi devo accertarmene… Per il momento non s’è accorto della mia presenza.* pensa l’immortale senza proferir parola e senza far alcun rumore. Il vento soffia dal lago verso la baia, allontanando il di lei profumo, quasi voglia protegger la sua sorella. Lady Embariel si trova contro vento e il suo profumo, in alcun modo potrà giunger alle narici sensibili dell'elfo. Attenti sono i suo sensi, quando un brivido freddo percorre la schiena della divina creatura, ha la sensazione che qualcosa stia per accadere, seppur l'ambiente circostante le par calmo e tranquillo. Or lenta e vicina al terreno si muove verso la pianta, ove l'altro elfo avea trovato riposo e sostegno, facendo ben attenzione a mimetizzarsi con la sabbia e il buio, in modo che se il pari razza avesse volto lo sguardo in sua direzione non l’avrebbe vista.

KHENDER [baia/albero] rapito dallo spettacolo, di cui madre natura lo rendeva spettatore privilegiato, i cristallini volge verso il notturno firmamento ove una miriade di minuscoli puntini luminosi fanno da cornice a Selene, che nella sua tonda forma siede come una regina nel suo trono. I sensi, pure loro, sono rapiti da codesto incanto. La mente registra attenta ogni particolare, il soffiare della brezza. I profumi della baia, il rumore delle foglie accarezzate dal vento, i suoni delle creature notturne. D'improvviso il viso volge verso la scura macchia del bosco oscuro, uno sguardo fugace, quasi per controllare che non stia avanzando e resti dove si trova. Un velo di tristezza dipinge sul viso, quando ricordi di eventi non lontano nel tempo, legati a quel luogo, gli tornano in mente.

NISHAN (baia) sorride alla vista della baia, dei piedi che toccano la morbida sabbia sotto di lei. C'è altra gente che va in quel posto solo per pensare? Forse....e forse no. Si guarda intorno, allegra, mentre dalle labbra esce un tenue e dolce fischiettio, come una canzone rimasta a lungo assopita. Adesso che ricorda, da piccola cantava. Si. Quando non giocava ad aiutare Filippa cantava. Sempre. Quanti ricordi, per una vita che in fondo è così giovane ridacchia quasi, quando quel dolce suono ne esce dalle labbra. Ha tante cose da fare, in terraferma. Prima di tutto, trovare un lavoro. Poi imparare a suonare il flauto e a difendersi. E magari, scoprire cosa la rode, che cosa la incita a porre tante domande. Non è ancora andata nel bosco dove fu trovata anni fa. Non ne ha avuto il coraggio. Dovrebbe andare a vedere, forse? Si, ma per cosa in fondo? Per vedere dove è stata abbandonata a morire come una cosa vecchia, di cui liberarsi? No, forse è meglio di no.

EMBARIEL [baia/albero] silente e felino è il passo della lady, che giunta vicino all'albero, ove l'altro elfo si trova, si nasconde tra le frasche e le foglia verdeggianti dei cespugli, che circondano in parte la pianta d’alto fusto. Fin'ora l'elfo di ella non s'era assolutamente accorto. Attenzione e particolare accortezza aveva applicato la lady per nascondersi nelle tenebre e avvicinarsi. Adagio, adagio, si era ben nascosta tra le piante spostando piano piano foglie e rami, senza far rumore… e se rumore avesse fatto… all’orecchio altrui sarebbe parso un leggero fruscio di foglie mosse dal vento. Ben nascosta, ora aguzza la vista sfruttando le peculiarità dei suoi occhi § visione crepuscolare Liv. +2§ per meglio osservare l'elfo, che par assorto a rimirare il manto stellato. Lo osserva con attenzione: i lineamenti, la chioma lunga e bionda... quei lineamenti ella ha già visto in un viso famigliare e a lei paio noti. Scava nella mente a cercar quel volto: era il caro confratello Khender a mascherasi sotto quel mantello scuro. Or ella decide di far uno scherzo all'elfo. Lento e impercettibile è il passo mosso della giovane creatura di luce verso il confratello, portandosi alle di lui spalle a una distanza di 2 metri e mezzo. Improvvisamente balza in avanti urlando a squarcia gola “Buuu!!!”.

KHENDER [baia/albero] un rumore alle spalle della creatura di luce lo fa sobbalzare, la mandritta corre verso lo stivale ad afferrare la parte terminale dell'elsa del pugnale da lancio dallo stivale destro, mentre con una torsione verso sinistra compie un movimento rotatorio facendo perno sulla spalla sinistra, spingendo con forza con il piede destro, si che, se il movimento fosse riuscito come intendeva, si sarebbe trovato spostato verso sinistra di un metro e con il busto rivolto nella direzione opposta a quella di partenza. La mandritta, leggermente dietro il capo, all'altezza delle puntite, pronta a lanciar la lama verso l'ignoto bersaglio [agilità +4]. Mentre l'areldar stava ancora rotolando quello strano suono, melodioso malgrado fosse sola sillaba. In quei brevi istanti durante i quali lo sguardo non poteva raggiungere la fonte di quel rumore, una strana sensazione si fece largo tra le pieghe della di lui mente, qualcosa sembrava dirgli che non era in pericolo, ma solo dopo che il gesto che stava compiendo si fosse concluso avrebbe potuto verificarlo.

NISHAN (baia) continua quel dolce fischiettio, che pare uscire dall'interno dell'esile corpo. Si interrompe quando una voce arriva alle puntute. Un suono strano come una specie di grido. Ma che accidenti succede? ''ma che accidenti....'' sussurra piano, volgendosi di scatto in direzione dell'urlo. Ma che saranno? Due bambini che giocano? No, la voce sembrava adulta. E poi quali bambini vanno in giro a quest'ora di sera? Uffa, e adesso che deve fare? Forse qualcuno è in pericolo..... forse dovrebbe uscire la spada? Si, certo....non la sa usare, cosa otterrebbe facendolo? Scrolla piano le spalle, muovendo passi veloci in direzione del suono che pare provenire da un albero. Uffa. E dire che era venuta in baia per pensare un po’! Speriamo almeno che non sia niente di brutto. Non vorrebbe inaugurare il suo primo viaggio in terraferma con qualcosa di brutto da ricordare. 'Heyyyyyyyyyy'' grida adesso, correndo. ''Va tutto bene? Vi state ammazzando o cosa?''.

EMBARIEL [baia/albero] nota il movimento del confratello volto a recuperar il pugnale dallo stivale destro. D'istinto l'immortale indietreggia leggermente, quasi pronta a schivar l'arma se questa fosse stata lanciata. ''Khender, sono io Embariel... mettete via il pugnale prima che qualcuno si faccia davvero del male...'' verbia con tono pacato e dolce la creatura di luce dalla divina bellezza. Gli smeraldini son fissi sul di lui volto, che cercan inesorabili di incrociar lo sguardo di lui. Sembrava che il caro Khender non l'avesse realmente riconosciuta. Era stata agile e lesta a non palesar la sua presenza fino all'ultimo istante, tanto da far sobbalzar l'amico. Or un grido lontano giunge alle di lei puntite, voce di adolescente le pare. Non risponde e mantiene fisso lo sguardo che saltella dal pugnale al volto dell'areldar.

KHENDER [baia/albero] come d'improvviso era comparso, altrettanto rapidamente il pugnale ritorna nello stivale ove viene conservato {elfico} ''se avete cara la vostra vita'' replica serio, sebbene le parole siano dolci e melodiose ''NON vi azzardate mai più a compiere una simile sciocchezza ... se avessi mal interpretato il vostro grido, ora probabilmente, avrei dovuto medicarvi ... promettetemi di non farlo più!'' conclude quando una voce da lontano si accavalla alle sue ultime parole. D'istinto volge il capo nella direzione di quel suono, mentre la mandritta corre sull'elsa della mancil, pronta a sguainarla ''chi siete? Palesatevi!'' verbia mentre i cristallini ancora vagano lungo l'arenile alla ricerca di colui che ha pronunciato quelle parole.

NISHAN (baia . albero) si ferma a qualche metro dal luogo dove ha sentito la voce. Altri suoni, melodiosi giungono alle sue orecchie. Che sia lingua elfica? ne sa qualche parola, ma non abbastanza da capire cosa dicono. Mette le mani sui fianchi, mentre le labbra si stringono a nuove parole che giungono alle puntute, ''Ah, io dovrei palesarmi? Voi mi avete fatto prendere un colpo con quel grido. Credevo che qualcuno si stesse ammazzando!'' dice seria, mentre le mani si porgono sui fianchi ''Sono corsa per vedere se c'era bisogno di aiuto.....uffa, e dire che volevo una serata tranquilla! Bah!'' in realtà sta mentendo spudoratamente. Non ha pensato nemmeno per un istante che qualcuno si stesse ammazzando. Il grido era quasi giocoso, strano… e poi.... davvero voleva una serata tranquilla? A dire il vero no. ''Se avete finito di ammazzarvi a vicenda, potrei anche dirvi il mio nome...'' dice sorridendo. Elfi..... si direbbero elfi. La luce della luna le permette di distinguerli. E poi ha sentito quelle parole. ''Il mio nome è Nishan, ser e lady'' dice guardando tutti e due. ''posso sapere i vostri nomi?'' domanda adesso ridacchiando quasi. ''State bene? Ho pensato davvero che vi stesse ammazzando.......''.

EMBARIEL [baia/albero] una dolce e melodiosa risata fuoriesce dalle vermiglia della giovine elfa, che nel mentre porta le gemelle al cappuccio nero e lo fa scivolar sulle spalle liberando la chioma avorio e le puntite dalla loro prigione. Il vento muove leggeri i capelli di ella, che sotto i raggi lunari paio d'argento. Or l'attenzione vien catturata dal sopraggiungere della giovane adolescente, il cui verbo par quasi un rimprovero volto ai due. L'immortale dalle movenze dolci e sinuose si avvicina a Ser Khender prendendolo a braccetto. Dolce melodia fuoriesce dalle sue vermiglia ''Mylady... qui nessuno si sta ammazzando... potete stare tranquilla... si giocava io e il mio Vorath...'' un sorriso le si disegna in volto prima di proseguir il suo verbo '' Vedete volevo far uno scherzo a mio fratello che da tempo non vedo... Giusto Khender?'' Or dolcemente poggia la mano sinistra sul di lui braccio e un bacio amichevole gli schiocca sulla guancia, per poi lasciarlo libero dalla di lei presa. Incuriosita è dalla nuova arrivata, che palesemente è mezzelfa. ''Io sono Embariel... e questo è Khender... Prego proseguite nella vostra presentazione''.

KHENDER [baia/albero] cercava solitudine, un posto per meditare a stretto contatto con la natura e guarda chi gli doveva capitare, sconsolato muove il capo prima verso destra, poi verso sinistra, indi verso destra nuovamente come a voler negare ciò che lo vedeva impotente spettatore. Avrebbe pietrificato, se ne fosse stato capace, la sua pari razza mentre divulgava ai quattro venti il nome che lui aveva così gelosamente mantenuto riservato e quando il fiume di parole della giovane elfa si era finalmente esaurito, con tono dolce e suadente, fissando prima la consanguinea, poi la mezza, replicò {comune} ''sempre a scherzare mia cara…'' rivolgendosi alla sua simile ''non sta bene dare delle false generalità ad una giovane fanciulla ...'' indi rivolgendosi alla mezza ''non dar retta a quello che dice quella lì!'' continuò indicando Embariel ''scherza sempre, il mio nome è Nadorhuan ...'' poi considerando la giovane età della fanciulla ''ma dimmi cosa ci fa in giro da sola una fanciulla come te in un posto come questo ?'' un rassicurante sorriso si dipingeva sull'ovale del viso, mentre queste ultime venivano proferite.

NISHAN (baia . albero) scrolla piano le spalle al dire dei due. ''oh, beh....meglio per voi'' dice ridacchiando ''Khender.....'' non sta bene dire il nome di altri....lo imparò con Rigel. Ricorda benissimo di aver detto il suo nome tempo prima......e che Rigel si arrabbiò come una matta. Finge quindi di credere alle parole di Khender, ripetendo poi il nome ''Nadorhuan.....'' di certo lo sbaglierà una ventina di volte, o lo dimenticherà. Troppo difficile da ricordare, un gemito di disappunto le esce poi dalle labbra, alle successive parole. ''Giovane fanciulla?'' dice cercando di tirare le labbra in un sorriso. ''Ser....dimostro quasi 16 anni. Dico dimostro, perché non so quanti ne ho in realtà'' … ''cioè…. un po’ di più, credo. Circa una sessantina, suppongo, ma non saprei dirlo con certezza'' scrolla piano le spalle ''In ogni caso, non sono piccola, e riguardo al cosa ci faccio qui..... beh, vengo a vedere l'isola'' … ''Ci sono cresciuta, là, e mi mancano i miei amici.....'' ora che lo guarda, questo Nadorhuan le ricorda qualcuno. Stringe gli occhi, avvicinandosi a lui per osservarlo a lungo. ''Io vi conosco.'' dice soltanto cercando di richiamare alla memoria qualcosa, forse un ricordo.

EMBARIEL [baia/albero] la giovane immortale incrocia le braccia davanti la petto, le vermiglia si arricciano e assume un atteggiamento al quanto sostenuto. Ode le parole della mezzelfa che rivela di conoscer, forse, il suo confratello e or prende la palla al balzo per punzecchiar l'areldar ''La conoscete e poi dite che son io quella che scherza sempre!'' or calmo e tranquillo torna il di lei volto, visto che la pazienza e la calma riprende il comando della giovane creatura di luce. In elfico verbia leggermente imbarazzata al pari razza {elfico} ''Comprendo che l'avete fatto per la mia troppa avventatezza nel proferir presentazione... vi chiedo perdono! Però davanti una ragazzina ... mezzelfa per giunta... mi son lasciata andare troppo...!'' Or il verbo vien volto alla giovane mezzelfa ''Dunque... non volevate dirci il vostro nome... mia cara?'' il tono è calmo e dolce, anche se con un po’ di enfasi, si sofferma a pronunciar le ultime due parole.

KHENDER [baia/albero] alla mente ritornano i fievoli ricordi di quella sera alla locanda, quando vide per la prima volta la mezzelfa colloquiare con un suo giovane pari razza. “Si… mi ricordo di voi… quella volta alla locanda… vi siete fatta fanciulla ormai” verbi l’areldar alla mezza “ Però queste terre di notte non son sicure e per voi è pericoloso… molto pericoloso…” Toni suadenti, le parole decantante al pari di un sonetto, accarezzano l'oto di colui che le ascolta rendendo interessante anche la più ovvia considerazione ''venite ora, vi accompagno alla cittadina di Barrington, la sarete al sicuro ...'' infine, rivolgendosi alla pari razza {elfico} ''non vi preoccupate .... e tenete sempre a mente ciò che vi ho detto”.

NISHAN (baia . albero) quel ''mezz’elfo per giunta'' non le piace affatto. Quasi si irrigidisce il corpo, mentre gli occhi si induriscono. ''Il mio nome? Oh, ma credo di essermi già presentata, milady....'' direbbe con una punta di sarcasmo nella voce. Volge poi lo sguardo verso Khender, scrollando appena le spalle. ''Lo so che è pericoloso, ser. Mia madre sarebbe forse contraria, ma...... accidenti, ho 15 anni, non sono una bimba. E non vado in cerca di guai '' … “comunque seguirò il vostro consiglio, ser. Di essere pericoloso questo posto lo è davvero.... non vorrei trovarmi nei guai. Sapete, spesso c'è in giro gente più stupida che cattiva.'' direbbe sorridendo ''Gli stupidi, però sono più pericolosi. Non ne ho conosciuti molti, per mia fortuna, ma almeno fino a quando non saprò difendermi bene, dovrò stare attenta'' scrolla ancora le spalle, mentre la destra va a togliere un ricciolo ribelle dalla fronte. ''Imparerò a fare del male prima che ne facciano a me, non vi preoccupate.'' quasi dolce è la voce, adesso, sebbene non rivolga granché la parola a Embariel. Si sente quasi offesa, ma forse sbaglia. No, accidenti, Nishan che combini? Esci le unghie per niente? Calmati, in fondo non ha detto nulla. Fa un respiro profondo, prima di proseguire. ''Quantomeno sto imparando a non perdermi!'' direbbe sorridendo ''La città è grande, ed io ho un pessimo senso dell'orientamento'' quasi ridacchia tra se, facendo questa ultima considerazione. ''Peccato però che la notte sia pericolosa..... dormo poco, spesso non dormo per nulla, e mi piace girare per la città....'' quasi sussurra tra se e se, adesso.

EMBARIEL [baia/albero] parole sacrosante quelle verbiate dal caro areldar. Ella sapeva che quanto lui proferisse era vero... infondo le stesse raccomandazioni le faceva il caro padre quand'era ancora bimba innocente e indifesa... Solitamente ella era più diffidente con le altre creature... difficilmente si comportava in maniera così avventata... forse le troppe ore passate immersa nello studio nei tomi storici e la stanchezza, che iniziava a farsi sentire, le avevan giocato brutto scherzo, facendole abbassare la guardia, le sue difese e perder la prudenza, che l’ha da sempre contraddistinta in tutto ciò che faceva. *Questo non capiterà mai più... mai più sarò così avventata nel presentarmi... Più prudenza ci vuol!* pensa tra se e se la giovane immortale. Il volto par sereno e tranquillo. Ascolta silente le dolci e premurose parole che il caro Khender volge all'adolescente mezza. La giovane Nishan risponde a tono, seppur si rende conto della pericolosità del luogo. Embariel verbia alla piccola “ E’ vero… prima me l’avevate detto… Nishan… perdonatemi se mi son distratta!” un sorriso raggiante si scorge sul suo volto prima di proseguire '' Cara... ha perfettamente ragione l'elfo qui accanto... e credo anche a voi quando dite che avete 15 anni e sentite che per voi giunto il momento di avventurarvi da sola in giro per il mondo... ma ricordate, prima imparate a difendervi e poi potrete partir all'avventura nel mondo... non abbiate fretta... voi come noi avete tutto il tempo di questo mondo... visto che anche voi un po' immortale lo siete!'' strizza l'occhio verso la giovine poi volge gli smeraldini all'areldar dal quale con un sorriso e con dolci melodiche elfiche si congeda {elfico}''Ser... spero che le vie di queste terre ci permetteranno di ritrovarci nuovamente... per me è giunta l'ora di rincasar nella mia dimora, che in Avalon si trova... Quel lómë Heru arelda.'' Or saluto di congedo proferisce alla giovane mezzelfa {comune}'' Anche a voi, buonanotte Nishan.'' Le gemelle si portan al cappuccio, che vien nuovamente levato sopra al capo per nasconder e protegger da sguardi indiscreti al chioma avorio e le sue dolci puntite. Volge la schiena ai due e il passo riprende in direzione del pontile, scomparendo avvolta nell'oscurità della notte sua sorella.

KHENDER [baia => Barrington] {tono comune} ''allora è deciso'' verbia l’arelda a lady Embariel ''Vi accompagnerò fino al molo, indi voi ritornerete nell'isola delle mele, mentre io devo rientrare a Barrington per delle importanti questioni che devo sistemare”. Il passo dell’apprendista riprende la via del ritorno, scortando la sua consanguinea fino al molo, per poi proseguire verso Barrington… verso la fortezza. Con un cortese gesto, invitò la giovane fanciulla mezzelfa ad unirsi a loro, in modo da poterla scortare fin dentro la caotica cittadina.

NISHAN (baia . sentiero) scrolla ancora le spalle a quelle parole ''oh, certo...:'' direbbe quasi ''Imparerò a difendermi, vedrete'' dice adesso, volgendo lo sguardo verso il sentiero. ''Io devo andare'' dice ancora ''arrivederci, ser e lady. Vi auguro una buona notte'' aggiunge, prima di voltare le spalle e di avviarsi verso il sentiero, precedendo il passo dei due elfi.
 
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